Decarbonizzazione industriale: perché i TEE sono leva strategica

L’efficienza è il primo “combustibile”: i TEE favoriscono tecnologie a minor consumo e payback più rapidi per siti energivori.

Perché i TEE contano davvero

I TEE premiano la riduzione dei fabbisogni energetici a parità di output: si produce lo stesso bene o servizio, ma con meno kWh o meno Sm³. Ogni titolo corrisponde a 1 TEP risparmiata e può essere monetizzato, creando un flusso di cassa addizionale che si somma al risparmio in bolletta. Il risultato pratico è duplice: taglio dei costi e riduzione delle emissioni con un meccanismo che parla il linguaggio dell’operatività industriale (baseline, misure, normalizzazioni, rendicontazioni periodiche).

Dalla teoria ai risultati: dove agire in fabbrica

L’esperienza dimostra che i progetti più efficaci nascono dove esistono grandi leve di regolazione e continuità d’uso:

  • HVAC e process cooling: gruppi frigoriferi efficienti, pompe di calore, free-cooling e regolazioni avanzate riducono i kWh mantenendo stabilità termica e qualità del processo.
  • Motori e azionamenti: motori ad alta efficienza (IE3/IE4) abbinati a inverter (VSD) su pompe, ventilatori e compressori permettono di modulare la potenza sul carico reale, eliminando sprechi.
  • Recuperi termici: il calore “di scarto” diventa risorsa per preriscaldi, ACS o processi interni, con effetto diretto sui consumi termici e sulle emissioni.

Questi interventi hanno un impatto immediato sui KPI energetici — kWh/pezzo, kWh/ton, kWh/m² climatizzato — e, nel tempo, migliorano OEE, affidabilità impiantistica e qualità del prodotto grazie a minori oscillazioni e setpoint più stabili.

Misurabilità e credibilità: come si dimostra il risparmio

Il cuore di un progetto TEE è la misurabilità. Si parte dalla baseline (consumo “ex ante”) e si confronta con il consumo “ex post”, assicurando la parità di servizio reso e la normalizzazione di fattori esterni (clima, mix produttivo, orari, settaggi).
In impianti complessi, il perimetro di misura va definito con attenzione per intercettare effetti indotti su macchine ausiliarie o linee aggregate. Questo approccio non è burocrazia: è la garanzia che il risparmio dichiarato corrisponda a un miglioramento reale e ripetibile.

Monetizzazione: dal risparmio al flusso di cassa

I TEE sono titoli negoziabili: la loro valorizzazione genera un’entrata che copre una quota dell’investimento e accelera il payback.
Per i siti energivori, dove i consumi sono elevati e continuativi, questo può fare la differenza nel portare a bordo tecnologie più performanti, spesso con capex importanti. In pratica, l’incentivo trasforma decisioni “quasi sostenibili” in progetti fattibili, aiutando ad anticipare i benefici economici e ambientali.

Efficienza come primo combustibile

Definire l’efficienza il “primo combustibile” non è uno slogan: è una priorità operativa. Ogni kWh risparmiato è costo evitato oggi e emissione evitata domani, senza dipendere da volatilità dei prezzi dell’energia o da lunghe pratiche autorizzative.
I TEE rendono questa priorità bancabile, perché riconoscono e certificano il risparmio, integrandolo in una strategia di decarbonizzazione credibile e verificabile nel tempo.

Un esempio concreto (semplificato)

Un impianto introduce VSD su una batteria di pompe di processo e ottimizza il recupero termico su uno scambiatore. La misura mostra una riduzione stabile del 18% dei kWh e del 12% dei MWh termici a parità di produzione.
Il risparmio genera TEE: la loro valorizzazione, insieme al minor costo energetico, riduce il payback da 3,8 a 2,6 anni.
In parallelo, i KPI energetici per unità di prodotto migliorano e le emissioni Scope 1/2 si riducono con dati tracciabili per bilanci di sostenibilità e audit.

(I valori sono esemplificativi: ogni sito richiede misure e calcoli specifici.)

Come impostare un progetto che “passa” e performa

Un progetto TEE solido nasce da pochi principi semplici:

  • Misura ciò che conta: strumenti adeguati, periodi rappresentativi e confini chiari del sistema.
  • Parità di servizio: dimostrare che la produzione e le condizioni operative sono comparabili tra prima e dopo.
  • Normalizzazione trasparente: clima, turni, mix e setpoint devono essere gestiti con metriche condivise.
  • Rendicontazione periodica: i risultati non sono uno scatto, ma una curva da seguire e ottimizzare.

Read this next

See All