Conto Termico e Certificati Bianchi: una visione sistemica per l'efficienza energetica
Nel complesso panorama degli incentivi per l'efficienza energetica, il Conto Termico e i Certificati Bianchi (TEE) rappresentano due strumenti potenti e complementari. Sebbene non cumulabili per il medesimo intervento, una strategia integrata e ben pianificata permette a energy manager, Pubbliche Amministrazioni e imprese di massimizzare gli investimenti e i ritorni. Esploriamo le dinamiche, le regole e le best practice per ottimizzare i benefici.
1. Cumulabilità tra Conto Termico e TEE: la regola fondamentale
La normativa italiana è chiara: per lo stesso progetto non è possibile cumulare gli incentivi derivanti dal Conto Termico con i Certificati Bianchi. La scelta va fatta a monte e dipende da un'attenta analisi di convenienza per ogni specifico intervento. Non si tratta di una competizione, ma di una valutazione strategica per capire quale meccanismo offra il miglior ritorno economico in base alle caratteristiche del progetto.
2. Strategie per scegliere lo strumento più vantaggioso
La decisione tra Conto Termico e TEE dipende da diversi fattori critici.
La decisione tra Conto Termico e TEE dipende da diversi fattori critici:
Tipologia e dimensione dell'intervento:
Conto Termico (CT): Ideale per interventi di piccola e media entità, spesso standardizzati, come la sostituzione di caldaie obsolete, l'installazione di pompe di calore o pannelli solari termici. Le procedure sono più snelle, specialmente per le PA.
Certificati Bianchi (TEE): Più adatti per progetti complessi e di grande entità, che generano notevoli risparmi energetici e che non rientrano negli schemi standard del Conto Termico. Si pensi a un revamping di un intero processo produttivo.
Velocità di erogazione e valore dell'incentivo:
Conto Termico: L'erogazione può essere più rapida per interventi di importo contenuto (fino a 5.000 €), con accredito in un'unica soluzione. Per importi maggiori, l'incentivo viene erogato in rate annuali. Il valore è predeterminato.
Certificati Bianchi: L'erogazione avviene con un orizzonte temporale più lungo (solitamente cinque anni) e il valore è legato alle dinamiche di mercato, che possono offrire un rendimento più elevato se ben gestite.
Soggetto proponente:
PA e privati (Conto Termico): Molto utilizzato dalle Pubbliche Amministrazioni, soprattutto con le recenti novità che hanno aumentato la copertura degli incentivi.
Imprese ed Esco (TEE): Tradizionalmente utilizzato dalle imprese per progetti complessi e dalle Energy Service Company (ESCo) per valorizzare i risparmi su vasta scala.
3. Il ruolo dei crediti di carbonio: una leva complementare
Al di là degli incentivi statali, le aziende possono integrare la loro strategia di sostenibilità con i crediti di carbonio volontari. Questi ultimi offrono diversi vantaggi strategici:
Mercato volontario: A differenza dei TEE, i crediti di carbonio sono generati e scambiati su mercati volontari, dove le aziende possono acquistare crediti per compensare le proprie emissioni e supportare progetti di decarbonizzazione.
Generazione di valore aggiuntivo: Progetti di efficienza energetica (specialmente se generano benefici ambientali non coperti da altri incentivi) possono generare crediti di carbonio, creando un ulteriore flusso di reddito per l'azienda.
Comunicazione ESG: L'utilizzo e la generazione di crediti di carbonio sono elementi centrali nelle strategie ESG (Environmental, Social and Governance) e consentono alle aziende di comunicare in modo efficace il proprio impegno per la sostenibilità.
4. Casi pratici di integrazione strategica
Riqualificazione di un edificio pubblico: Una Pubblica Amministrazione può utilizzare il Conto Termico per interventi "standard" come la sostituzione di una caldaia obsoleta con un nuovo sistema ad alta efficienza. Contemporaneamente, un'ESCO potrebbe proporre, tramite TEE, un progetto a consuntivo per l'implementazione di un sistema di building automation che ottimizza i consumi in base all'occupazione e alle condizioni climatiche.
Efficientamento di un processo produttivo: Un'impresa manifatturiera può valutare la sostituzione di un motore ad alta efficienza (rientrante in una scheda PS TEE) e, allo stesso tempo, investire in un sistema di recupero del calore dai fumi di scarico, il cui risparmio, non standardizzabile, verrà valorizzato tramite un progetto PC TEE. I risparmi di CO2 non incentivati dai TEE potrebbero inoltre generare crediti di carbonio volontari.
Conclusioni: verso una visione sistemica.
La gestione degli incentivi per l'efficienza energetica richiede un approccio olistico e strategico. La scelta non è mai univoca, ma il risultato di un'attenta analisi di convenienza che considera le specificità di ogni intervento e le opportunità offerte dai diversi meccanismi. Energy manager e PA che sanno integrare correttamente Conto Termico, Certificati Bianchi e crediti di carbonio non solo massimizzano i ritorni economici, ma costruiscono anche un percorso solido verso la sostenibilità e la competitività a lungo termine.



