Un carbon credit è un certificato negoziabile, o più in generale un’autorizzazione, che conferisce il diritto di emettere una tonnellata di anidride carbonica oppure una quantità equivalente di un altro gas serra (GHG). Questi strumenti rientrano tra le misure adottate a livello nazionale e internazionale per contenere e mitigare l’aumento delle concentrazioni di gas a effetto serra. In termini quantitativi, ciascun titolo corrisponde a una tonnellata di CO₂ o di gas equivalenti. Tali unità possono essere scambiate all’interno dei mercati delle emissioni, contribuendo così alla transizione verso un’economia a basse emissioni. È in definitiva uno strumento economico-ambientale concepito per contrastare cambiamenti climatici, incentivando la riduzione delle emissioni e lo sviluppo di tecnologie sostenibili. Funziona come un certificato scambiabile: chi riduce o rimuove emissioni può cedere il proprio credito a soggetti che non riescono a diminuire direttamente le proprie emissioni, ma vogliono o devono compensarle. È importante precisare che un credito di carbonio non elimina fisicamente la CO₂ già presente in atmosfera, ma attesta che, altrove, è stata evitata o rimossa un'emissione equivalente.
I crediti di carbonio possono essere generati tramite progetti in diversi settori:
• Energia rinnovabile: installazione di impianti eolici, solari, idroelettrici a biomasse, sostitutivi di centrali a combustibili fossili;
• Efficienza energetica: interventi su edifici residenziali, industriali o pubblici, come isolamento termico, sostituzione di impianti di riscaldamento, illuminazione a LED;
• Progetti forestali: riforestazione, gestione sostenibile delle foreste o progetti REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and forest Degradation), che contribuiscono all'assorbimento di CO₂ dall'atmosfera;
• Trattamento dei rifiuti: riduzione delle emissioni di metano tramite la gestione dei rifiuti solidi o delle acque reflue;
• Agricoltura sostenibile: tecniche per ridurre le emissioni dai fertilizzanti, gestione del suolo per aumentare il sequestro di carbonio ovvero la capacità delle piante di assorbire CO₂;
• Progetti industriali: cattura e stoccaggio della CO₂, distruzione di gas serra ad alto potenziale nocivo come HFC-23 (o trifluorometano) o N₂O (ossido di diazoto).
Le due principali categorie di progetti sostenibili che consentono di generare crediti di carbonio sono:
• Progetti NBS (Nature Based Solutions): progetti di carbon avoidance o carbon removal caratterizzati da azioni di tutela degli ecosistemi naturali.
• Progetti TBS (Technology Based Solutions): progetti di carbon avoidance e carbon removal in merito a tecnologie basate sull’efficienza energetica e la generazione di energia pulita.
Quando si parla di carbon avoidance, si intendono progetti che riducono o prevengono le emissioni di gas serra, mentre i progetti di carbon removal sono quelli che riducono in modo duraturo la CO2 già presente nell’atmosfera. Ogni azienda ha degli obiettivi che deve rispettare in merito alle proprie emissioni e l’acquisto di crediti di carbonio consente di mitigare il proprio impatto attraverso progetti di tutela dell’ambiente.
I carbon credit vengono scambiati all’interno dei mercati di carbonio. A livello europeo il mercato di riferimento è l’EU ETS (Emission Trading System), attraverso cui le imprese possono scambiare quote di emissioni. Questo mercato è definito come “mercato obbligatorio”, poiché è strettamente controllato e regolamentato da governi e organismi internazionali.
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